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Patrizia Vulpes (50 anni) genovese

Ciao Dali, ti chiamo cosi come facevano i tuoi amici più cari, perché da quando ho conosciuto meglio la tua arte musicale e la tua personalità mi sono affezionata tantissimo a te.
Purtroppo non ti ho mai conosciuto perché quando hai deciso di abbandonare questo mondo io ero ragazzina, avevo 16 anni, e poi soprattutto perché in Italia avevano deciso di metterti da parte malgrado la tua discendenza italiana ed il tuo cuore che ha sempre amato il nostro paese.
Avrei voluto dirti tante cose così oggi a distanza di 34 anni da quel triste giorno nel quale hai voluto passare ad altra vita, ho deciso di scriverti questa lettera che da lassù sicuramente leggerai perché con l'anima si può comunicare meglio di qualsiasi altro canale.
Cara Iolanda, voglio parlare anche con te, con la donna che ha sofferto la popolarità dell'artista.... attraverso le tue interviste ed i libri sulla tua personalità mi sono accostata a te come mai mi è capitato nella vita, non riesco quasi a descrivere il "sentimento" che mi lega a te, quando ti vedo nei video col tuo modo di essere vera, genuina nella sensibilità del tuo cuore mi sembra di entrare nel tuo intimo nella tua anima con le tue sofferenze e le tue fragilità ma anche con le tue qualità di persona che comprendeva forse più gli altri che se stessa. La vita ti ha portato spesso alla tristezza, al pianto, allo sconforto ed infine alla disperazione che hai cercato di mascherare nelle tue interpretazioni con vestiti elegantissimi e con le pallettes, con sorrisi meravigliosi mentre dentro di te stavi male, avresti voluto scappare.
La solitudine fa stare male, anch'io vivo sola col mio cagnolino di 3 chili, questo è uno dei motivi per il quale mi sei entrata nel cuore e comprendo la tua voglia di cercare l'amore quello vero che non sei mai riuscita a trovare. Ti ho conosciuta meglio in età adulta non ho quindi mai potuto scriverti sui social, magari non mi avresti mai letto perché chissà quante lettere e messaggi avresti ricevuto, come comunque accade nel ricordo di te.
Spero comunque nel mio piccolo di contribuire ad onorare sia Iolanda che è sempre stata dietro le quinte rannicchiata nella sua sofferenza senza mai lamentarsi che Dalida con le sue meravigliose esibizioni che suscitano emozioni fortissime.
Se avessi potuto scriverti prima ti avrei detto di non mollare, la vita è meravigliosa anche con le sue difficoltà perché si ha accanto chi ci vuole bene e poi perché nello scorrere degli anni ogni attimo va assaporato nelle bellezze che ci circondano.
Ciao Dali ti voglio un bene immenso e sarai sempre nel mio cuore.

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